Biblioteca Baltica

Scaffale di letteratura lettone, narrativa e poesia (traduzione italiana a cura di Paolo Pantaleo)

“La nostra casa non rimane vuota”

di Vizma Belševica

Quattro poesie della grande poetessa lettone tratte dalle raccolte Gadu gredzeni (1969) e Dzeltu laiks (1987).

* * *

Mūsu māja nepaliek tukša.
Tur tauriņi ziemo.
Un trauslos puteņa sapņos
pie viņiem puķes nak ciemos
Ne tad pie sienām un sijām
sakļautie spārni turas –
pa zilu zvaniņu viļņiem
peld melnas un baltas buras.
Peld visu ziemu cauri
siltos pīpeņu staros,
un briedīgu putekšņu miglas
tauriņu miegu baro.
Kad aprīlī atversim logus
un laidīsim tauriņus ārā,
vēl ilgi pa māju staigas
puķu dveseles bārās.
La nostra casa non rimane vuota.
Ci svernano le farfalle.
E in fragili sogni di tempeste di neve
i fiori vengono a visitarle.
Nemmeno le mura e le travi
gli serrano le ali –
fra le onde blu di campanule
navigano vele bianche e nere.
Navigano attraverso l’inverno
in caldi raggi di margherite,
nuvole di polline maturo
fanno da nutrimento al loro sonno.
Quando in aprile apriremo le finestre
e lasceremo volar via le farfalle,
ancora a lungo per casa
vagheranno orfane le anime dei fiori.

* * *

Es labi zinu, kur tu esi,
Bet tur es tevi nemeklēšu.
Ne zemē briedīgā – uz akmens
Es puķi sēšu
Un ziedu gaidīšu. Par spīti.
Ar zobiem sakostiem. No akmens.
Lai neiespējamība maigums
Dzen saknes.
No visiem ceļiem izraudzīšu
To tālāko no tevis taku,
Lai te, kur tevis nevar būt,
Tu pēkšņi nostājies man blakus.
Lai, acīm sastopoties, izplaukst
Par puķi gadu rūgtums smags.
Es labi zinu, kur tu esi.
Bet tur man tevis nevajag.
Io so bene dove sei,
ma là non ti cercherò.
non su terra fertile – sulla roccia
seminerò fiori
in attesa che sboccino. A dispetto di tutto.
A denti stretti. Dalle rocce.
Nell’impossibilità la tenerezza
affondi le radici.
Di tutte le strade sceglierò
il sentiero da te più lontano,
là dove non ti possa incontrare,
dove tu non mi compaia d’improvviso davanti.
Nascesse, fra gli sguardi,
l’amarezza pesante del fiore degli anni.
Io so bene dove sei,
ma là tu non mi servi.

* * *

Kamēr svēteļi par Svēti
baltos spārnos slīd
Kamēr baltu spārnu blāzmas
zilās straumēs krīt
Kamer zilam straumēm
Zemgalē plūst pali,
esi mierīgs.
Tici.
Zini.
Tava zeme paliks,
tavas saknes tavā zemē.
Tavas pēdas tēva sētā,
kamēr tēva sētas jumti
balto spārnu ēnā svētā.
Finché le cicogne sopra la Svēte
stendono le bianche ali,
finché lo splendore di bianche ali
si riflette nella corrente azzurra,
finché la corrente azzurra
inonda d’acqua lo Zemgale.
Stai tranquillo.
Abbi fede.
Sappi.
La tua terra sopravvive,
e le tue radici nella tua terra.
I tuoi passi sulle orme di tuo padre,
Finché alle orme di tuo padre darà riparo
la sacra ombra di bianche ali

 * * *

Svētīgi ir tie garā vājie,
Kā vakara pļavas miglotiem prātiem,
Jo viņiem pieder debesu valstība
Savu vājumu neapzināties.
Tu sakies stipra. Tad esi līdz galam!
Un nav ko melot, ka Dievs tevi dzinis.
Kopš sāki atšķirt labu no ļaun
Nav paradīzes. Tu vienkārši – zini.
Un prāta tuksnesī akmeņainā
Tev tagad jāpūlas vaiga sviedros
Ieaudzēt mazu ilūziju.
Kādu gaisīgi trauslu ticības ziedu.
Turēt ap pumpuru plaukstu un elpas
Nedrošo aizvēju ledainā smieklā,
Un laimīgai būt šo īso brīdi,
Uz kuru tev izdosies sevi piekrāpt.
………………………………………………
Beati quei poveri di spirito,
dalle menti annebbiate come i prati serotini
poiché a loro appartiene il regno dei cieli
senza cognizione della loro debolezza.
Ti dici forte. Che tu lo sia fino in fondo!
E non mentire, che t’abbia guidato Dio.
Da quando cominciasti a distinguere fra il bene e il male
non esiste paradiso. Tu semplicemente – sai.
E nel deserto roccioso della mente
devi faticare col sudore della fronte
per coltivare una magra illusione,
qualche impalpabile fiore di fragile fede.
Custodire fra le mani la gemma e del respiro
fare incerto riparo in una gelida risata,
terrai per felice quel breve attimo
per il quale ti riuscirà d’ingannare te stesso.

Traduzioni di Paolo Pantaleo [Diritti riservati]

Poesie tratte da “Gadu gredzeni” (1969) e “Dzeltu laiks” (1987).

6 commenti su ““La nostra casa non rimane vuota”

  1. Gianluca
    settembre 7, 2013

    non ci sono parole per descrivere la bellezza di queste poesie, tradotte in maniera magistrale da Paolo Pantaleo. grazie

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Questa voce è stata pubblicata il settembre 6, 2013 da in Vizma Belševica con tag .

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